News

Museo della Ceramica d’Uso a Corneto

Allestito nella cornice del medievale Palazzo dei Priori, così denominato dallo storico Luigi Dasti in quanto possibile sede di una magistratura cittadina, ospita tre diverse collezioni.

Le ceramiche dei “butti” del Palazzo dei Priori (sala 1). Ceramiche e altri materiali (vetri, monete, oggetti in osso e metallo) databili tra XIII e XVII sec. provenienti da alcuni pozzi di butto indagati dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia all’interno del Palazzo stesso. Uno di questi “butti”, bacini scavati nel banco naturale allo scopo di discarica, è ancora visibile davanti alla porta d’ingresso del Museo.

La Collezione Cultrera (sala 2). La raccolta è intitolata all’archeologo Giuseppe Cultrera, figura di spicco nel panorama culturale della Corneto – Tarquinia di inizi ‘900, fondatore e primo presidente della Società Tarquiniense d’Arte e Storia. Comprende oltre 200 ceramiche e pochi vetri di età medievale e rinascimentale, ritrovati in scavi non controllati di pozzi di butto nel centro storico di Tarquinia e successivamente donati alla S.T.A.S.. Rappresenta una preziosa testimonianza per la conoscenza delle produzioni ceramiche giunte a Corneto tra XIII e XVIII sec. e per l’identificazione dei suoi interlocutori commerciali e politici.

Nella stessa sala sono stati ricostruiti alcuni ambienti di vita quotidiana corredati di vasellame e utensili originali, in particolare una cucina rinvenuta sotto la pavimentazione della Piazza del Duomo facente parte di un palazzo appartenuto alla famiglia romana dei Savelli, poi passato ai Serlupi Crescenzi.

La Collezione di arte ceramica contemporanea della S.T.A.S. (sala 1). Nel 2018 l’Associazione ha istituito due premi d’arte, dedicati a Luciano Marziano e Vasco Giovanni Palombini, con lo scopo di promuovere la ceramica contemporanea, che a Tarquinia affonda le sue radici in tecniche antiche, protratte sul posto fino ad oggi. I premi, biennali, sono l’uno propedeutico all’altro. Il primo è destinato alla critica d’arte e viene assegnato a un professionista che si sia contraddistinto per il suo lavoro e la sua produzione scientifica; il vincitore ha l’incarico di curare una mostra d’arte ceramica contemporanea in seno alla quale viene assegnato il secondo premio, destinato alla migliore opera in esposizione. Altra finalità dei premi d’arte è incrementare, con gli anni, una collezione di opere ceramiche di alto livello, fruibile al pubblico.

Al momento, presenti nella mostra permanente: Zero di Silvia Celeste Calcagno; Le Ermetriche di Marco Ferri; Nuovo di Attilio Quintili, trittico di vasi canopi in bucchero; Contemporanea Etrusca di Marco Vallesi.

Fanno inoltre parte di questa sezione 28 pezzi in ceramica Raku realizzati nel corso di un workshop promosso dalla S.T.A.S. e curato da Luciano Marziano con la conduzione dell’artista Nino Caruso e la partecipazione dei ceramisti Luigi Belli, Giovanni Calandrini, Marino Ceccarini, Marco Ferri, Michele Golia, Massimo Luccioli, Brian Mobbs e Marco Vallesi.

 



logo